JORDI ALESSANDRO BELLO TABBI

Intervista di Giulia Dozza

CONOSCIAMO L'ARTISTA

Jordi Alessandro Bello Tabbi (1994) nasce a Roma e vive l’infanzia in Colombia. Le tradizioni e l’esoterismo, tipiche della cultura latinoamericana, si fondono quindi con un’educazione classica europea, che sarà la base del suo immaginario. Dal 2017 lavora nello studio Lost and Found di Roma, nel quale coltiva e affina il suo linguaggio artistico: l’esuberanza barocca delle figure e dei colori, mitigata da una composizione minimalista e severa, genera immagini distaccate e fortemente simboliche. I suoi ultimi progetti sono spinti dal suo bisogno di comprensione dei pilastri fondanti della cultura, dei simboli e delle icone che la definiscono. Un’indagine trasversale sulle origini delle tradizioni e della fede, raccontate e filtrate da un linguaggio visivo volutamente criptico, dove i piani di interpretazione diventano molteplici. Dal 2018 è direttore artistico di Flewid, magazine di moda intersezionale, e dal 2022 nel team creativo di IRAE, magazine d’arte e sostenibilità. Nel 2022 è stato direttore del magazine d’arte contemporanea Impeached.

Raccontaci gli immaginari della cultura colombiana che più ti hanno colpito ed influenzato durante gli anni della tua infanzia

In Sudamerica la religione cattolica, o per meglio dire cristiana, è permeata da un senso profondo di mistero e spiritualità. Le figure angeliche, il mondo invisibile e sacro, insieme alle statue dorate degli antichi potenti, sono stati dei grossi elementi simbolici per il mio immaginario, una percezione del reale intrisa di magia e meraviglia. E poi la natura, maestosa e imponente, con i suoi colori vibranti e selvaggi, capace di evocare lo stesso senso di sacro e di sublime.

Cosa vuol dire per te la parola fede e tutto ciò che gira attorno a questo concetto? Come ne sono influenzate le tue produzioni visive?

La fede per me è devozione a una causa, è la certezza che seguendo il proprio cammino si arrivi alla meraviglia. Non ha a che vedere con la religione, più forse con il valore politico e morale dell’arte e della bellezza.

Quali sono le critiche alla cultura sociale attuale che trasponi principalmente nelle tue opere?

Nelle mie opere decostruisco l’essere umano, concentrandomi in particolare sulla figura maschile. Ne smantello i preconcetti patriarcali, trasformandola in qualcosa di fragile ed etereo, per poi rivestirla di abiti che evocano una dimensione sovrumana. Cerco di restituire l’autenticità dell’identità in una società standardizzata.

A quali artisti/correnti artistiche ti sei ispirato di più durante la tua formazione, o continuano ad ispiratri tutt’oggi?

Mi ispiro profondamente ai pittori del simbolismo francese dell’Ottocento, sia a livello concettuale che in alcune scelte esecutive. Tuttavia, il mio principale punto di riferimento concettuale è il lavoro di Lee Alexander McQueen.
Per quanto riguarda le influenze legate al mio mezzo di espressione trovo fondamentale il contributo di artisti come Tim Walker e Nick Knight, mentre i miei mentori, Angelo Cricchi e Matteo Basilé, hanno avuto un ruolo determinante nella mia crescita artistica.

Nelle tue opere si possono notare molti spazi vuoti, o meglio, di “respiro”, spesso dai colori cupi, compensati da un soggetto umano centrale dall’incarnato desaturato, arricchito da dettagli/accessori dai colori molto saturi. Raccontaci il tuo rapporto con il colore, il corpo umano e lo spazio circostante.

La mia fotografia segue schemi precisi dai quali difficilmente mi discosto. Il soggetto centrale è sempre una persona, che considero come un oggetto da scolpire. Per questo definisco il mio stile ‘Human Sculpting’: coloro, acconcio, vesto o spoglio il soggetto, trasformandolo in un simbolo.
Non cerco necessariamente emozioni o storie personali nel soggetto; piuttosto, utilizzo ogni suo aspetto per dare forma alla mia narrazione. La natura, spesso coprotagonista nei miei scatti, è atemporale e aspaziale, creando un effetto di straniamento. 
Il colore è l’elemento fondamentale di tutto il processo. Dopo aver ideato il simbolo da imprimere sulla pellicola (o meglio, sul sensore), penso subito alla macchia di colore che lascerà. Il colore della pelle si fonde con rossi intensi, blu profondi e altre tonalità, creando un impatto visivo unico

Come ed in base a cosa scegli un soggetto umano da fotografare?

Io ho una concezione, almeno per quanto riguarda le mie immagini, di corpo come mero oggetto.
Lo scelgo quindi in base alle sue forme, ai suoi colori, alle sue caratteristiche uniche.
Ritengo il corpo umano “il più raro degli oggetti”, inimitabile.

Raccontaci il tema che porti a Naked Parts of Us

A Naked Parts of Us porto tre foto del progetto “Ecosex” di Giuditta Sin.
Il corpo della performer diventa scultura, una driade sensuale e liberata dalle costrizioni della società.
Mira a risvegliare una nuova coscienza ambientale con un approccio ispirato all’eros che ravviva la monotonia delle narrazioni sulla distruzione ambientale, spostando la metafora culturale da “Terra madre” a “Terra come amante”, per creare un rapporto più liberatorio, sostenibile ed equo con la natura. Mette in discussione la logica di predominio e l’uso della sessualità come “strumento” di controllo da parte della cultura dominante, per rivalutare la sacralità dei corpi e dei processi naturali. 

C’è qualcosa che vorresti consigliare ad un fotografo emergente?

Avere qualcosa da raccontare e trovare il proprio modo di raccontarlo, senza stare troppo a seguire le tendenza fotografiche del momento.
Cercare di essere riconoscibili in una stanza piena di foto.

EXIBITIONS

SOLO
2019 San Gregorio Armeno– Le Petit Atelier, Rome
2022 Future Mythology– IM Gallery, Catania
2024 Ecosex di Giuditta Sin – TWM Factory, Rome


GROUP
2019 ImageNation Paris– Photo Off
2019, Paris 2020 La Galleria del Domani– La Clessidra Sala Blu, Rome
2020 Warriors of Freedom– Howtan Space, Rome
2020 Warriors of Freedom– Contemporary Cluster, Rome
2021 Magnete #3–Spazio Mensa, Rome
2021 Authentic Self– Kou Gallery, Rome
2021 ET CETERA– ISOLATION– Italský kulturní institut v Praze, Prague
2022 Ex Corpo– ExGarage, Rome 2022 Arte Indipendente– La Galleria Del Domani, Rome
2023 Qualche anno fa ho visto due soli- RAW Art Night- Terrazza Milani, Roma
2023 This is not the end- Residenza dell’ambasciata d’Italia, Bern


PERMANENT
2021 The Endless Growth Green Smart Wall– Piazzale Stazione Metro Garbatella, Rome


CURATOR
2022 Ex Corpo– ExGarage, Rome

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